«Il silenzio non è una virtù, né il rumore un peccato, è vero», dice Thomas Merton, «ma il tumulto, la confusione e il rumore continui nella società moderna o in certe liturgie eucaristiche africane sono l’espressione dell’atmosfera dei suoi peccati più gravi, della sua empietà, della sua disperazione. Un mondo di propaganda, di argomentazioni infinite, di invettive, di critiche, o semplicemente di chiacchiere, è un mondo nel quale la vita non vale la pena di essere vissuta. La messa diviene un baccano confuso; le preghiere un rumore esteriore o interiore» (Thomas Merton, Le signe de Jonas, Ed. Albin Michel, Paris, 1955, p. 322).
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“Silence is not a virtue, noise is not a sin, it is true,” says Thomas Merton, “but the turmoil and confusion and constant noise of modern society [or of some African Eucharistic liturgies] are the expression of the ambiance of its greatest sins—its godlessness, its despair. A world of propaganda, of endless argument, vituperation, criticism, or simply of chatter, is a world without anything to live for…. Mass becomes racket and confusion; prayers—an exterior or interior noise” (Thomas Merton, The Sign of Jonas[San Diego: Harcourt, Inc., 1953, 1981], passim).
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